Traduzione sardo logudorese dei Vangeli della Passione in Sinossi
(13) Oltraggi :  Mt 26,67-68 / Mc 14,65 / [ Lc 22,63-65] / [Gv 18,22]
Traduzione in logudorese di Socrate Seu. Prima bozza con osservazioni che spiegano le decisioni prese o in corso di formazione

 

Mt 26,67-68 Mc 14,65 [Lc 22,63-65] [Gv 18,22]
26,67 Tandho  14, 65 E  22,63 E-i   
  calicunos tzertosunos comintzèin  sos òmines   
    chi fin tentendhe chi giughěan presoneri  a Gesùs   
li ruspèin a sa cara  a li ruspire     
    lu leaìan a befe e l'iscudìan,  
  e a li cuare bendare sa cara  22,64 li coberìan sos ojos lu bendhaěan  
e lu leèin a ciafos  e a lu leare a ciafos e a li narrer:     
e tzertosunos l'iscudèin,      
26,68 nerzendhe:    e li naraìan:   
"Fàghennos su profeta,  "Faghe su profeta!"  "Faghe su profeta!   
o Cristos:       
chie est chi t'at iscutu?"   Chi est chi t'at iscutu?"
 
      22 Daghi nerzčit custas cosas, 
  Sos teracos puru    unu ‘e sos teracos chi fit iněe 
  lu leaìan a ciafos (rapismasin... elabon).   deit unu ciafu a Gesůs, (edoken rapisma)
      nerzendhe: 
      “Gai rispondhes a su satzerdote mazore?”
    22,65 E àteras cosas meda li naraìan, frastimèndhelu.  

 

Note

Mc 14,66 calicunostínes  
Modifichiamo, come altrove, in : tzertosunos.

nAP: tuttavia, dopo in Mt usa "tzertosunos" per un semplice "oi". Forse in Mt si potrebbe usare "ateros" come fa Cei 97. 

Lc 22,63 chi fin tentendhe a Gesůs – oi synéchtontes aytňn   
Per maggiore chiarezza, modifichiamo in: chi giughěan presoneri a Gesůs.

 

Mc 14,65 a li cuare sa cara – pericalýptein aytű tň prósopon  
Perikalýptein
, infin. da perikalýpto = nascondere, velare, coprire, bendare (gli occhi). – Prósopon = faccia, viso, volto. – Data la relazione con il parallelo Lc 22,64 (v. sotto), dove l’oggetto del verbo non č piů il volto ma Gesů, preferisco usare un verbo che possa essere impiegato per entrambi gli Evangelisti, in corrispondenza dell’unico verbo greco. Perciň, bendhare. E’ chiaro che ad essere bendati erano gli occhi, tuttavia credo di poter mantenere sa cara, in aderenza al greco. CEI: bendargli il volto. Quanto a bendhare (bendai nella var. campid.), palesemente prestato dall’italiano, esso č presente in tutti i dizionari moderni piů lo Spano; non figura nel DES. 

 

Lc 22,64 li coberěan sos ojos – pericalýpsantes aytňn  
Stesso verbo che in Mc 14,65, ma ptc. aor., nella traduzione reso con un impf. coordinato all’impf. successivo. Pertanto, lu bendhaěan.  Il pron. pers. oggetto lu corrisponde al pron. accus. greco. CEI : gli bendavano gli occhi. Credo di poter mantenere tuttavia l’aderenza formale all’originale.

  

Mt 26,67 e lu lečin a ciafoskaě ekoláfisan aytón
Mc 14,65 – e a lu leare a ciafos – kaě ekolafízein aytňn
 
Stesso vb., ma aor. in Mt e infin. in Mc. – Kolafízo = dare colpi, prendere a pugni, schiaffeggiare. CEI, rispettiv.te: e lo percuotevano / a percuoterlo. ABU, rispettiv.te: e lo presero a pugni / poi gli davano pugni. In sardo: percuotere = irdobbare, iscůdere, mazare; prendere a pugni = leare a punzos, giogare a punzos, iscuder a punzos. Cosě come prendere a schiaffi č leare a ciafos, giogare a ciafos, iscuder a ciafos. Tra lo specifico prendere a pugni (o a schiaffi) e il generico percuotere  preferisco nel dubbio quest’ultimo. Dunque: iscůdere. Pertanto: Mt: e l’iscudčin; Mc: e a l’iscuder.

nAP: Tuttavia, aspetto di vedere che cosa propone subito dopo per erapisan di Mt. Cf inoltre il parallelo tra Mc 14,65 e Gv 18,22.

Le traduzioni oscillano, alcune attribuendo un po' a caso il medesimo significato o a kolaphizo o a rapizo. In genere, parlano di "pugni" per il primo e di schiaffi per il secondo. Cei 97: "Allora gli sputarono in faccia e lo percuotevano; altri lo schiaffeggiavano". Considerato Mt 5,39 dove si parla chiaramente di "schiaffo sulla guancia", userei (come del resto giŕ altrove) "leare a ciafos" per rapizo, e magari  "leare/iscuder a punzos" per kolaphizo, dunque : "e l'iscudčin a punzos, e ateros lu lečin a ciafos...".