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Preguntas e Torradas

 

Babbu miu, Babbu mannu

Il sardo, rispetto all'uso neotestamentario, ha un uso particolare del possessivo. Accenniamo qui a qualche problema di traduzione in relazione ai termini di parentela.

 
a) Espressione obbligatoria del possessivo e delle relazioni di parentela (cf lez. 9, esercizi, sez. 9.6)

 

Domanda: come riscrivere Gv 18,8-14 tenendo conto dell'uso sardo del possessivo con i termini di parentela (la traduzione usata è quella della Nuovissima Versione delle Editrici Paoline)

 

IEP Gv 14,8-14

8 Gli dice Filippo: «Mostraci il Padre e ci basta».

9 Gli dice Gesù: «Da tanto tempo sono con voi, e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre. Come puoi tu dire: "Mostraci il Padre"?

10 Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me stesso; il Padre che dimora in me fa le sue opere.

11 Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me. Almeno credete a causa delle opere stesse.

12 In verità, in verità vi dico: chi crede in me, anch' egli farà le opere che io faccio e ne farà anche di più grandi, perché io vado al Padre.

13 E quanto chiederete nel mio nome lo farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.

14 Se mi chiederete qualcosa nel mio nome, io lo farò».

 

b) In sardo quando nel discorso si nomina Dio come "Padre" sovente si usa o si usava dire "Babbu mannu". In considerazione di questo uso, si potrebbe riconsiderare la traduzione in sardo di alcune espressioni evangeliche.

 

* Mc 11,25 E candu s’istentais in pregadorìa, chi teneis calancuna cosa contras a calancunu, perdonai, aici chi su Babu de bosatrus, chi est in celus, si perdonit is nexis cosa de bosatrus.

* Mc 13,12 E su fradi at a intregai a su fradi a sa morti e su babu a su fillu e is fillus s’ant a pesai contras a is babus e ais mamas e ddus ant a fai morri;

* Mc 13,32 De i cussa dì e de s’ora nemus ndi scit. Né is angelus in su celu e nemancu su Fillu, feti su Babu.