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Lezione 1 - Forma e significato

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Bibliografia
Larson, Mildred L., A Guide to Cross-Language Equivalence. Second Edition. Lanham - New York -Oxford : University Press of America; 1998. pp. 3-15.

 
1 Forma e significato
1.1 Che cosa è una traduzione?
1.2 Caratteristiche del linguaggio che influiscono su una traduzione.
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1 Forma e significato

   
1.1
1.1 Che cosa è una traduzione?

 

La traduzione è un cambiamento di forma.
La forma di una lingua sono le parole effettive, le frasi, le proposizioni, i paragrafi,  ecc., scritti o parlati. Queste forme costituiscono la struttura di superficie di una lingua. Nella traduzione, la forma della lingua di partenza è sostituita dalla forma della lingua di arrivo. Ma come avviene questo cambiamento? Che cosa determina le scelte di forma in una traduzione?

Nel processo di traduzione i cambiamenti di forma sono introdotti con lo scopo di lasciare costante e inalterato il senso. Un medesimo senso viene trasferito in una forma diversa e per mezzo di una forma diversa.

La traduzione dunque consiste nello studiare il lessico, la struttura grammaticale, la situazione di comunicazione e il contesto culturale del testo della lingua di partenza, analizzandolo allo scopo di determinarne il significato, e poi ricostruire questo stesso significato usando il lessico e la struttura grammaticale che sono appropriate nella lingua di arrivo e nel suo contesto culturale.

 

Esempio. Nel sardo "tengiu sonnu",
la forma è : verbo tenniri+ desinenza 1a persona + la parola sonnu
il senso è:  la persona che parla è nello stato di diventare presto addormentato.

Uno che volesse mantenere la forma identica nel tradurre questa frase in inglese direbbe "I have sleep", ciò che rischia di non aver senso in inglese, e comunque ciò che un buon parlante inglese non direbbe mai.
Una buona traduzione inglese dirà "I am sleepy", dove
la forma è : I prima persona + am verbo essere alla prima persona + sleepy attributo.
La forma è diversa, ma il senso è rimasto inalterato.

 

In Aguaruna, una lingua del Perù, la forma cambierebbe ancora:
kajang pujawai
dove la forma è: kaja nome "sonno" + - ng suffisso "mio" + puja verbo "vivere" + -wai  suffisso terza persona indicativo: "il mio sonno vive".

 

1.2
1.2 Caratteristiche del linguaggio che influenzano la traduzione

 

a) I componenti di senso sono "confezionati" in unità lessicali, ma nelle diverse lingue sono confezionati diversamente.

Ad esempio, la componente di senso /pluralità/ : in inglese si esprime abbastanza stabilimente con una -s finale, sia per i sostantivi sia per i verbi. In Aguaruna, la pluralità è una componente della radice stessa del verbo, e si usa la radice singolare o la radice plurale a seconda del caso:
tupikanu egli corre; pisaju  essi corrono;

 

b) Una forma può esprimere diversi significati:

 

ba) Uno stesso componente di significato può apparire in più unità lessicali a livello di struttura di superfici ("sinonimi"). Questa "suddivisione" non è identica in tutte le lingue

 

bb) Una medesima forma può essere usata per esprimere diversi significati alternativi. La maggior parte delle parole hanno più significati, di cui alcuni possono essere primari, altri secondari. Questo vale anche per le strutture grammaticali.
Dire "il ragazzo corre" e "l'orologio corre" non fa riferimento a una medesima azione.

 

bc) Anche frasi intere possono avere diverse funzioni. Una forma interrogativa può essere usata con uno scopo diverso da quello di porre una domanda. "Perché non andiamo a Londra?", può avere il senso di una proposta, mentre "Perché non lavi i piatti?" può avere il senso di un rimprovero.

 

bd) Anche gli indicatori grammaticali possono avere funzioni primarie e funzioni secondarie. La preposizione da ha un senso e una funzione nella frase "È stato lasciato da sua moglie", e ne ha una opposta nella frase "È andato da sua moglie".

 

c) Uno stesso significato può essere espresso in più forme:
esempio:

il gatto è nero, il gatto nero..., il gatto che è nero...: diversa forma a seconda della frase;
è occupato questo posto?, c'è qualcuno qui?  Posso sedermi qui? : diversa forma a seconda della situazione

 

Questa asimmetria o non corrispondenza univoca tra forma e significato è ciò che rende complicato il lavoro di traduzione. Nella traduzione, il medesimo significato può dover esprimersi in un altra lingua secondo una forma del tutto diversa. Tradurre la  forma di una lingua con una forma letteralmente corrispondente in un'altra, può sovente portare a cambiare il significato, o almeno ad esprimersi in un modo non naturale. Quando si traduce, il significato  deve avere la priorità rispetto alla forma. È il significato che bisogna trasferire, non la forma.

Una traduzione che mantiene inalterata la forma si chiama una traduzione "letterale", ed è utile quando si sta studiando la struttura della lingua, come in una traduzione interlineare. Ma una traduzione letterale non comunica il senso di un testo. Normalmente, lo scopo di un traduttore sarà quello di produrre una traduzione idiomatica , cioè un testo che abbia il medesimo significato che nella lingua di partenza, ma che si esprima nella forma naturale della lingua di arrivo.

 

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